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Disturbi specifici dell’apprendimento
Se prendiamo in esame l’andamento storico del numero di alunni con disturbi specifici dell’apprendimento che frequentano le scuole italiane possiamo constatare come, nel corso del tempo, si sia verificato un notevole aumento.
Secondo quanto diffuso dal Ministero dell’Istruzione nell’anno scolastico 2018/2019 gli alunni che frequentano le scuole italiane a cui è stato diagnosticato un disturbo specifico dell’apprendimento sono 298.144, pari al 4,9% del totale degli alunni. Questo dato si riferisce agli alunni, con certificazione dsa, che frequentano la scuola primaria (III, IV e V anno) e la scuola secondaria (I e II grado).
Se prendiamo in esame i singoli ordini di scuola per l’anno accademico 2004/005 e 2018/2019, notiamo come il totale alunni con DSA frequentanti gli ultimi tre anni della scuola primaria la percentuale sia passata dallo 0,8% al 3,1%. Per quanto riguarda, invece, la scuola secondaria di I grado dal 1,6% a 5,9%. Infine per la scuola secondaria di II grado dallo 0,3% al 5,3%.
Prima di proseguire con l’approfondimento dei disturbi specifici dell’apprendimento bisogna fare una precisazione importante rispetto all’aumento degli alunni: questi dati non mettono in evidenza un peggioramento generale della situazione, ma al contrario sono indice di una sempre maggiore consapevolezza riguardo i dsa sia tra le famiglie sia tra le scuole.
Cosa sono i disturbi specifici dell’apprendimento
Per disturbi specifici dell’apprendimento si intendono una serie di problematiche nell’apprendimento che, in genere, si scoprono in età evolutiva, in particolare nei primi anni di scuola e tendono a compromettere il rendimento e l’esperienza scolastica dei bambini. Sono “specifici” poiché riguardano solo una o più aree di apprendimento. E’ importante sottolineare che non sono malattie e non sono associati a caratteristiche fisiche o mentali sotto la norma, ma semplicemente sono sviluppi atipici: chi presenta un disturbo mostra difficoltà specifiche in una o più funzioni di lettura, scrittura e calcolo.
I bambini che presentano un disturbo specifico hanno un’intelligenza nella norma e/o superiore alla norma. Riescono facilmente ad avere una visione d’insieme e a individuare le parti importanti di un discorso o situazione ragionando in modo dinamico. Apprendono facilmente dall’esperienza, sono capaci di vedere le cose da diverse prospettive, pensano soprattutto per immagini ed elaborano le informazioni in modo globale invece che in sequenza.
Diagnosi
Sulla base del deficit funzionale possiamo distinguere quattro diversi DSA:
- Dislessia: è un disturbo di apprendimento della lettura che incide sulla velocità e sulla correttezza della lettura. Questo può avere effetti anche sulla comprensione del testo che viene proposto di leggere.
- Disortografia: afferisce ad un disturbo nell’apprendimento della scrittura in particolare nelle abilità di codifica fonografica e di competenza ortografica.
- Disgrafia: è un disturbo delle componenti grafo -motorie della scrittura
- Discalculia: si riferisce ad un disturbo nelle abilità di calcolo e di numero.
Perché è importante la diagnosi?
Generalmente la diagnosi viene eseguita alla fine secondo anno scuola primaria, quando l’insegnamento delle abilità di lettura e scrittura vengono terminate. In questo periodo eventuali disordini diventano più evidenti.
Tra i problemi che si possono presentare prima della diagnosi è uno stato di confusione della scuola e della famiglia sullo scarso rendimento del bambino. Da una parte gli insegnanti si confrontano sul rendimento del bambino, sulle sue condizioni familiari e possono lamentare lo scarso interesse ed impegno del bambino, spesso associato a problemi di comportamento. Dall’altra i genitori che oscillano fra inviti ad impegnarsi di più e comportamenti più severi o punitivi.
E’ in questo periodo che il bambino può sentirsi non compreso sia dalla famiglia che dalla scuola iniziando a dubitare delle sue capacità. In genere, ad accorgersi delle prime difficoltà e disagi del bambino sono le maestre. E’ loro compito avvisare la famiglia affinché possano prendere contatti con lo specialista per arrivare ad una diagnosi.
I dsa sono problematiche che hanno bisogno di trattamenti che prevedono l’utilizzo di strategie che supportino e facilitino il bambino nelle sue difficoltà e l’utilizzo di nuovi sistemi di apprendimento.
Legge 70/2010
La legge che riconosce e tutela chi ha un disturbo specifico dell’apprendimento è la legge 170 del 2010. Con questa legge vengono riconosciute l’esistenza della dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia.
Nello specifico oltre a favorire una esperienza scolastica positiva, definisce quali strumenti possono essere utilizzati per aiutare i bambini. La legge prevede alcune misure dispensative e compensative volte a facilitare i bambini con dsa l’apprendimento.
Misure dispensative
Riguardano le attività che non sono indispensabili per l’apprendimento, ma possono essere particolarmente difficili da sostenere:
- Leggere ad alta voce
- Prendere appunti durante una lezione
- Scrivere/copiare dalla lavagna
- Imparare a memoria
- Scrivere sotto dettatura
- Carico eccessivo di compiti
- Rispettare i tempi di consegna delle verifiche che hanno altri bambini.
Misure compensative
Le misure compensative sono strumenti che aiutano il bambino favorendo i processi di apprendimento. Alcune misure compensative possono essere l’utilizzo di:
- Schemi e mappe
- Computer con software di video scrittura e correzione automatica
- Calcolatrice
- Software didattici specifici
ICOTEA e i corsi di formazione su i Disturbi Specifici dell’Apprendimento
Per fornire una panoramica qualificata ed aggiornata delle problematiche inerenti al campo dei disturbi specifici dell’apprendimento e offrire strumenti e tecniche atti a favorire il superamento delle difficoltà da parte dello studente, ICOTEA eroga due diversi corsi di formazione: