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Il diritto allo studio: come funziona?
L’importanza del diritto allo studio
Tutti i bambini devono avere la possibilità di accedere all’istruzione poiché essa costituisce la chiave per creare l’uguaglianza tra le persone. Inoltre è fondamentale per permettere agli individui la capacità e possibilità di fare scelte consapevoli e costruire il proprio futuro. In Italia il Ministero dell’istruzione garantisce il diritto agli studi su tutto il territorio nazionale fino all’età di diciotto anni. Di conseguenza tutti i bambini e ragazzi hanno diritto all’istruzione.
Diritto all’istruzione e diritto allo studio
Negli ultimi anni, in Italia, si è avvertita la necessità di chiarie meglio le differenze, qualora ci siano, tra il diritto all’istruzione e diritto allo studio. La necessità è nata a causa dei differenti contesti di utilizzo da parte degli studiosi delle due espressioni.
Al netto di queste diatribe, possiamo affermare che per Diritto all’istruzione si intende l’istruzione inferiore tale diritto lo posseggono tutti i bambini e ragazzi della scuola dell’obbligo (fino a 18 anni). Per quanto riguarda il Diritto allo studio si intende, invece, il diritto a conseguire gradi di studi più elevati per cui si parla di diritto all’istruzione superiore. Questo non si riferisce a tutti gli studenti, ma viene attribuito su criteri di merito e situazione economica.
Che cos’è il diritto allo studio
L’articolo 34 della Costituzione Italiana recita:
La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.
Come possiamo leggere, la scuola è aperta a tutti e il diritto di studio rappresenta la possibilità di accedere e completare il percorso formativo a prescindere dalle condizioni economiche e sociali di partenza al fine di poter raggiungere le proprie aspirazioni. Nel concreto la Repubblica rende effettivo questo diritto attraverso:
- Il sostegno alle famiglie attraverso borse di studi, sgravi fiscali, mezzi e libri di testo.
- Diritto ai beni connessi alla cultura come ad esempio l’accesso ai teatri, cinema…
Il diritto agli studi per lavoratori
Per quanto riguarda i lavoratori, il diritto agli studi prevede la possibilità di un massimo di 150 ore annue individuali. A disciplinare le modalità di concessione delle ore sono i contratti nazionali e stabiliscono altresì l’ordine di assegnazione. I lavoratori che utilizzano i permessi di studio hanno il diritto a turni di lavoro che possano facilitare sia la presenza ai corsi sia la preparazione degli esami.
I vantaggi Icotea
Iscrivendoti ai corsi erogati da Icotea potrai ottenere sia da parte dell’Amministrazione Pubblica sia da privati la possibilità di ottenere questa agevolazione richiedendo i permessi per il diritto allo studio per un massimo di 150 ore annuali, come previsto dall’attuale normativa.